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Prof. Stefania Sini. Lezione "Metafora e traslati secondo Giambattista Vico"

Da qualche decennio gli studi cognitivisti e neuroscientifici descrivono il funzionamento della metafora quale modalità di pensiero radicata nell’esperienza corporea e sensomotoria. Il punto di partenza di questi studi è la cosiddetta “embodiment theory of mind” contrapposta alla visione tradizionale occidentale che separa nettamente la mente da corpo.

Queste affermazioni non destano sopresa ma al contrario risultano familiari a chi conosce il pensiero di Giambattista Vico (1668-1744). Nei suoi interventi in difesa della retorica (a cominciare dal De nostri temporis studiorum rationedel 1708-09) e soprattutto nel suo capolavoro Princìpi di una scienza nuova(1744), il filosofo italiano mostra l’origine corporea dei traslati e in particolare della metafora, la “picciola favoletta” che “alle cose insensate dà senso e passione”. Nel lungo percorso dalle “dense tenerbre” all’“età della ragione spiegata”, l’umanità inizia a conoscere il mondo, a definirlo e a condividerne i significati attraverso i “trasporti dal corpo umano”. La metafora, molto prima di diventare un elegante ornamento del discorso, è secondo Vico una forma di conoscenza originaria, sensibile, pre-logica, che precede anche la distinzione tra significato letterale e significato metaforico.

 

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Stefania Sini insegna Letterature comparate all’Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Studi Umanistici. Ha pubblicato diversi studi di critica e teoria della letteratura, tra cui il volume su Giambattista Vico Figure vichiane. Retorica e topica della “Scienza nuova”(2005), il volume Michail Bachtin. Una critica del pensiero dialogico(2011), e altri saggi su Bachtin, i formalisti, la stilistica e la filosofia russa degli anni Venti. Traduce dal russo poesia e saggistica. Ha fondato e dirige “Enthymema”, rivista internazionale di critica, teoria e filosofia della letteratura.

 


 

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