Spring School Provides Italian Students Intense Exposure to Russian Culture

An international Spring School 'Texts and Places: Introduction to Russian History, Language and Culture' ('I testi dei luoghi: introduzione alla storia, alla cultura e alla lingua russa') held at the National Research University Higher School of Economics (HSE) on March 15–23, 2016. The School was jointly organized by the Poletaev Institute for Theoretical and Historical Studies in the Humanities (IGITI) and the University of Eastern Piedmont  'Amedeo Avogadro.' From IGITI, the organizing committee was represented by leading research fellow Julia Ivanova and senior research fellow Pavel Sokolov, while associate professor of the Faculty of Humanities Stefania Irene Sini invaluably contributed to the organization process from the Italian side. 

An international Spring School Texts and Places: Introduction to Russian History, Language and Culture (I testi dei luoghi: introduzione alla storia, alla cultura e alla lingua russa)held at the National Research University Higher School of Economics (HSE) on March 15–23, 2016. The School was jointly organized by the Poletaev Institute for Theoretical and Historical Studies in the Humanities (IGITI) and the University of Eastern Piedmont Amedeo Avogadro. From IGITI, the organizing committee was represented by leading research fellow Julia Ivanova and senior research fellow Pavel Sokolov, while associate professor of the Faculty of Humanities Stefania Irene Sini invaluably contributed to the organization process from the Italian side. 

Over one week 11 participants managed not only to learn about Russia’s most prominent architectural and artistic monuments, e. g. churches in Vladimir and Suzdal, the State Tretyakov Gallery in Moscow, but also to complete a significant amount of academic work (more than 22 hours of papers devoted to Russian literature, history, art, and cinema; approximately 40 hours of lectures, field investigations–all of which resulted in receiving in receiving high scores by each student). The School was preceded by intensive language training with students studying Russian under the direction of HSE doctoral students Ilya Guryanov and Yury Rudnev. Especially notable for the participants was the seven-hour Tretyakov Gallery tour led by professor of the Russian State University for the Humanities Boris Sokolov, with consecutive interpreting by Pavel Sokolov. 

The Spring School fostered the students’ interest in Russian language and culture; most of them expressed their intention to continue language courses with their tutors via Skype. Several participants agreed to share their impressions:


Martina Vialardi

My first impression of HSE is very positive. This is a very diverse university. The buildings are located in different parts of the city, which is very unusual for Italy. It’s nice to see young people already taking high positions in the university. They do research and help the university arrange the study process in a number of ways… it’s much more complicated in Italy.

What I liked most about the Spring School were the opportunities for discussion and the way the instructors organized lectures. They involved the audience in discussions, instead of simply reading the material. We can probably transfer this experience to Italy, with work taking place not individually, but in groups, as it was during this school; this is how we were able to immerse ourselves in Russian culture. It would be great if in the future lectures could take place directly in the city space, at locations discussed in the lessons rather than in classrooms. It is difficult to see everything in a week, and classes in such form would provide a more intense experience with discussions on site. Of course, that is if the weather allows.

Alessio Cerreia Varale

The experience we got was thrilling and enriching. The way HSE works is very different from what is traditional for Italy. Personally, I not only gained a comprehensive view of Russian culture, but learned a lot of new authors, whom I would like to look at more closely in the future.
I personally have a passion for the Middle Ages, so I liked Suzdal and Vladimir most of all, since we saw some of the earliest traces of Russian history there.

Valentina Tomasin

I’m very pleased with the experience I got. This was a marvellous example of cultural exchange between Italy and Russia. I am so enchanted with Russian culture, literature, and history, that I don’t want to say good-bye. In the workshop-style classes that seem so widespread in Russia, everyone is focused on clear arguments; everyone has his or her own view on the topics being discussed and is eager to present it to others. The clash of various views gives a comprehensive view of culture. In Italy, topics are narrated chronologically, and you can’t touch all sides of history and culture. Of course, I would like to continue studying Russian culture and literature.



Commenti Spring School Mosca

Giulia Silvani: “Ho trovato l'università russa molto diversa da quella italiana. Per prima cosa la siinizia in un'età minore rispetto all'Italia e c'è molta gente giovane che occupa cariche di alto livello.Le loro lezioni sono strutturate in modalità che ognuno può intervenire quando preferisce, non èsolo il docente che parla, un po' quello che succede in Italia, ma c'è un confronto diretto traprofessore e studente. E' stata una bellissima esperienza formativa che ci ha portato a conosceremeglio una cultura a noi lontana, visto che la lingua Russa viene insegnata solo nelle università piùgrandi (Milano etc..) Penso che tutto quello che abbiamo appreso in questi giorni sia possibileutilizzarlo anche nella nostra università, in modo da migliorarla ancora di più per far si che glistudenti siano soddisfatti della loro scelta accademica. Infine vorrei un giorno tornare in Russia,magari visitando altre bellissime città, avendo una padronanza della lingua maggiore di quellaattuale.”

Marta Sansottera : “L’esperienza vissuta in Russia si è rivelata un’opportunità unica diarricchimento culturale e personale. Ho apprezzato molto la struttura del lavoro: confrontarci suargomenti così variegati della letteratura e della cultura russa ci ha permesso in maniera semplice edefficace di costruire una buona panoramica relativamente a diverse tematiche, offrendo spuntiinteressanti che non mancherò di approfondire per conto mio. Quello che ci è stato offerto è stato unpiccolo ma prezioso assaggio della realtà russa e spero che in futuro vi saranno altre occasioni comequesta per allargare le nostre conoscenze; inoltre, credo sarebbe bellissimo ricambiare l’ospitalità ela cortesia dei nostri colleghi russi, accogliendoli in Italia per ricambiare con le bellezze del nostropaese.”

Isabella Orsogna: “Riflettendo sulla mia recente esperienza all'interno della scuola russa, non possofare a meno di riconoscere come questa mi abbia sicuramente arricchito oltre che dal punto di vistaumano, dal punto di vista culturale. È stata una sorpresa, per me, scoprire di poter apprendere cosìtanto dagli altri studenti miei colleghi, e ancor più dalle domande e dai commenti di professori etutor, i quali non si sono mai risparmiati dall'incoraggiare un aperto dibattito fra i partecipanti. Undibattito reso, peraltro, ancor più stimolante dalle osservazioni degli insegnanti e dei dottorandi lecui suggestioni, condivise con gli studenti, hanno avuto l'innegabile pregio della complessità, intesasia come multidisciplinarità che come interdisciplinarità. A questa mia ultima osservazione, misembra importante aggiungere come il contributo degli studenti stessi al dibattito fosse ritenutoimprescindibile, e come questo fatto abbia spinto tutti noi non solo alla riflessione, ma anche allapartecipazione attiva. In conclusione a questo mio piccolo commento, vorrei confessare la miasperanza di poter proseguire nello studio della lingua russa, così come il sogno di poter, un giorno,ripetere quest'incredibile esperienza.”

Eleonora Geda: “Frequentare la Spring School mi ha consentito non soltanto di incontrare unacultura e una lingua diversa, ma mi ha anche permesso di entrare in contatto con un sistemascolastico differente da quello italiano. È difficile mostrare analiticamente analogie e differenze,stante il breve periodo di permanenza; si può tuttavia sostenere che è rintracciabile un'impostazionedidattica di tipo seminariale, diversa quindi dalle lezioni frontali alle quali sono abituati gli studentiitaliani. Si tratta di un modo più interattivo di gestire la lezione, che beneficia del confronto trastudenti e docente, in una ricerca costante feconda di spunti.È oltretutto notevole la presenza di giovani ricercatori e dottorandi che ci hanno seguito nelpercorso che abbiamo intrapreso: questo dato riflette la vivacità accademica che segna questoambiente, dal quale si fa davvero fatica a staccarsi.Questi giorni hanno rappresentato una novità assoluta e sono stati pregni di emozioni e ricordi cheporterò sempre con me.”

Valentina Tomasin: “Partecipare alla Spring School mi ha permesso di conoscere un metodoscolastico differente da quello italiano: le lezioni sono sviluppate su base seminariale dove ilconfronto e il dialogo prevalgono. Questo ha permesso di ampliare maggiormente sia le mieconoscenze ma anche il mio spirito critico che applicherò ai miei studi futuri. Secondo la miaopinione, la scuola russa offre un approccio “a tutto tondo” alla cultura, infatti sono rimastaestremamente affascinata dal fatto che i tutor e i professori russi conoscano in maniera approfonditae scientifica sia argomenti di natura sociale ma anche storici, filosofici, artistici, letterari, musicali,cinematografici e via discorrendo. La scuola italiana, invece, è più statica: una volta intrapreso unindirizzo di studio è difficile poter accedere ad altri indirizzi. Quindi, essendo venuta a conoscenzadelle straordinarie risorse che offre un approccio multidisciplinare mi pongo l'obiettivo di applicarloanche ai miei studi filologici. Un ulteriore obiettivo che mi sono posta è quello di continuare astudiare la lingua russa, aiutata dal mio tutor, per frequentare in futuro alcuni corsi offerti dall'HSEUniversity di Mosca.”

Martina Vialardi: "Grazie all’esperienza della Spring School a Mosca, io e i miei compagni abbiamo avuto modo non solo di imparare molto sulla letteratura e la lingua russa, ma ci siamo anche potuti confrontare con un sistema scolastico diverso dal nostro. Anzitutto lo svolgimento delle lezioni, basato sulle relazioni degli studenti più che su spiegazioni in cattedra dei docenti, è una modalità poco usata nelle università italiane. Noi prediligiamo infatti lezioni frontali a cui può seguire un dibattito, oppure lezioni seminariali in cui ogni studente può intervenire riguardo la lettura e commento di un determinato testo. Avendo sperimentato questa modalità vorrei però proporre anche dei suggerimenti: in questo modo abbiamo potuto affrontare argomenti diversi, spaziando dalla letteratura alla filosofia, dalla psicologia alla sociologia, tuttavia ciò rischia di creare frammentarietà e forse anche un po’ di confusione. Io suggerirei di coniugare questo metodo di esposizione con la visita diretta dei luoghi, in modo da renderlo meno dispersivo e legare le diverse tematiche a degli elementi tangibili: ad esempio di potrebbe parlare di Puškin visitando la sua casa museo e così via."

Isabella Orsogna: "Riflettendo sulla mia recente esperienza all'interno della scuola russa, non posso fare a meno diriconoscere come questa mi abbia sicuramente arricchito oltre che dal punto di vista umano, dalpunto di vista culturale. È stata una sorpresa, per me, scoprire di poter apprendere così tanto daglialtri studenti miei colleghi, e ancor più dalle domande e dai commenti di professori e tutor, i qualinon si sono mai risparmiati dall'incoraggiare un aperto dibattito fra i partecipanti. Un dibattito reso,peraltro, ancor più stimolante dalle osservazioni degli insegnanti e dei dottorandi le cui suggestioni,condivise con gli studenti, hanno avuto l'innegabile pregio della complessità, intesa sia comemultidisciplinarità che come interdisciplinarità. A questa mia ultima osservazione, mi sembraimportante aggiungere come il contributo degli studenti stessi al dibattito fosse ritenutoimprescindibile, e come questo fatto abbia spinto tutti noi non solo alla riflessione, ma anche allapartecipazione attiva. In conclusione a questo mio piccolo commento, vorrei confessare la miasperanza di poter proseguire nello studio della lingua russa, così come il sogno di poter, un giorno,ripetere quest'incredibile esperienza."

Lorella Cattaneo: "Quella della Spring School è stata un'esperienza positiva sotto tutti gli aspetti che, se fossepossibile, ripeterei senza alcuna esitazione. Scoprire la cultura e lo stile di vita di un paeseattraverso la letteratura e lo studio della lingua non è mai come vivere un'esperienza diretta. Visitarela Russia mi ha permesso di scoprire non solo piacevoli differenze (p.e. piatti tradizionali) ma anchedelle affinità. I docenti, sia russi che italiani, sono stati sempre disponibili ad aiutarci e adincoraggiare e fornire una risposta alle nostre curiosità. Inoltre il lavoro svolto insieme al tutorprima del viaggio mi ha permesso di approfondire aspetti della storia e della lingua russa."

Nicolaluciano Cannone: "Grazie alla Spring School "I testi dei luoghi: introduzione alla storia, alla cultura e alla lingua russa" ho avuto la possibilità di vivere un'esperienza indimenticabile dal punto di vista didattico, professionale e personale. Realizzare le relazioni ci ha permesso di iniziare ad avere alcune piccole suggestioni della cultura russa nei suoi diversi periodi storici. Il momento seminariale delle presentazioni ci ha permesso di approfondire la nostra conoscenza grazie ai commenti ed alle lezioni dei professori e dei tutor che ci hanno accompagnato durante tutta questa esperienza. Le escursioni guidate nelle città di Vladimir e Suzdal ci hanno portato fin nel cuore della cultura russa ed agli splendidi dipinti di Andrej Rublëv. Purtroppo abbiamo potuto approfondire la conoscenza di pochi luoghi della città di Mosca forse anche a causa del clima freddo ma, in particolare, ho apprezzato moltissimo la visita alla galleria Tret'iakov dove abbiamo anche rincontrato Rublëv con la sua celebre icona della Trinità. Dopo questa introduzione, mi piacerebbe e spero di avere la possibilità di poter continuare a studiare la storia, la cultura e la lingua russa."